Risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 giugno 2013

Risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 giugno 2013

“Le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri hanno il diritto e il dovere di definire la propria politica edilizia e di intervenire per garantire che tale diritto fondamentale sia difeso nei rispettivi mercati immobiliari, in linea con le esigenze dei propri abitanti, con l’obiettivo di permettere a ciascun cittadino di accedere a un alloggio dignitoso ed economicamente accessibile” (Risoluzione del Parlamento europeo dell’11 giugno 2013 sull’edilizia popolare nell’Unione europea)

Abbé Pierre

Abbé Pierre

ESEMPIO DA SEGUIRE: l’Abbé Pierre, fondatore di Emmaus, il movimento che ha dato origine a centinaia di Comunità in tutto il mondo, mediante il lavoro di recupero e riutilizzo degli scarti, vuole ridare dignità e fiducia ai poveri i quali diventano essi stessi testimoni e donatori per chi ha e non fa nulla.

ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE

ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE

Un effettivo impegno per la tutela del diritto alla casa non può limitarsi alle risposte, pur concrete, alla portata del privato sociale. L’impegno deve essere soprattutto appannaggio del “pubblico”. Infatti la Risoluzione del Parlamento Europeo in materia, adottata nel 2013, dichiara che “vi è una carenza di alloggi sociali nella maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea … si raccomanda agli Stati membri ed alle loro autorità responsabili di investire nella costruzione e nell’adeguamento di alloggi sociali economicamente accessibili”.  Più recentemente, una seria preoccupazione è stata espressa dalla massima autorità morale dei nostri tempi, Papa Francesco, nell’enciclica “Laudato Sii”  al n. 152 “La mancanza di alloggi è grave in molte parti del mondo, anche perché i bilanci statali di solito coprono solo una piccola parte della domanda. Non soltanto i poveri, ma una gran par­e della società incontra serie difficoltà ad avere una casa propria. La casa ha molta importanza per la dignità delle persone e per lo sviluppo delle famiglie. Si tratta di una questione centrale dell’ecologia umana”

Se la casa è dunque, da un lato,  un diritto fondamentale, dall’altro l’Unione Europea e il Papa stesso attribuiscono allo Stato – e ovviamente alle sue articolazioni locali – l’onere di tutelarlo, attraverso ogni strumento normativamente previsto e con adeguata dotazione di risorse. Per questo è fondamentale l’azione di denuncia e di stimolo che il privato sociale deve perseguire verso gli Enti, che porti ad azione efficaci e alla diffusione di  una maggiore sensibilità generale ad un tema – quello dell’housing – troppe volte condizionato da dinamiche economiche che non esprimono alcun interesse per le categorie ai margini. Anche iniziative miste pubblico-privato, di recente introduzione, risultano connotate da una logica di profitto, seppur limitata, ma che alla prova dei fatti non produce soluzioni sostenibili per chi ha limitate capacità di reddito. La connotazione di volontariato e di autosufficienza economica della Cooperativa ci pone nella condizione di non dipendere in alcun modo da pubbliche elargizioni, con possibilità di esprimere liberamente il nostro pensiero e agire in coerenza con gli ideali Emmaus di solidarietà  e promozione sociale.