Articolo di oggi sull’Arena, pagina del villafranchese: la famiglia di Papa, Violet e il piccolo Edmond Renzo, arrivati con i famosi “barconi” dalla Libia, partendo dalla Sierra Leone e dalla Nigeria, ospitati presso la Comunità di Emmaus di Villafranca. Piccola nota: Papa si allena con una squadra di calcetto a Quaderni ed è un gran bomber!
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Il Convegno”Housing sociale: esperienza a confronto” – le immagini
Il convegno “housing sociale: esperienze a confronto” dello scorso 14 novembre presso l’aula magna della facoltà di giurisprudenza di Verona è stato illuminante oltre che per la qualità degli interventi (grazie alla competenza e professionalità dei relatori), anche per il desiderio manifestato di “fare rete” tra le varie realtà presenti – l’università, il tribunale, le associazioni, la fondazione Abbé Pierre.
Di seguito potente sfogliare la galleria delle immagini scattate durante la conferenza.
Grazie a tutti!!!
Sos Casa e Emmaus
HOUSING SOCIALE: ESPERIENZA A CONFRONTO
Sabato 14 novembre, presso il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università Degli Studi Di Verona, si terrà il convegno dal titolo: “Housing Sociale: esperienze a confronto”.
Sos Casa Cooperativa Sociale partecipa con propri relatori nella persona del consigliere Renzo Fior – Responsabile della Comunità Emmaus di Villafranca Di Verona, e con il proprio Presidente sig. Renato Ferraro.
Di seguito il volantino con il programma del convegno:
Rapporto Caritas: la povertà in Italia
Rapporto Caritas: tra i poveri la metà sono italiani – Articolo su Verona In
http://www.verona-in.it/…/rapporto-caritas-tra-i-poveri-la…/
Complimenti Jonas
Confini e paradossi d’Europa
“Se l’euro non è morto con la crisi greca, è perché è troppo importante: i Paesi membri non lo vogliono lasciare morire. Lo stesso vale per Schengen”. (articolo di Danilo Taino, Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/…/confini-paradossi-d-europa-82a1c31…
LEZIONI DI SOLIDARIETA’
“Con la Germania è giusto polemizzare, ma qualcosa ogni tanto sarebbe bene imparare” (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 8.9.2015)
http://www.corriere.it/…/migranti-quella-lezione-tedesca-la…
LETTERA del nostro consigliere RENZO FIOR al quotidiano l’Arena riguardo il tema dell’IMMIGRAZIONE
Scrivo queste poche righe con una certa titubanza perché trovo difficile richiamare alcuni valori elementari ma profondamente umani dopo tutto quello che abbiamo visto e sentito in questi giorni nei confronti delle persone arrivate con le carrette del mare. Mi rendo conto che la situazione è particolarmente difficile anche perché, come succede spesso, si strumentalizza la situazione per altri scopi.
Quello che vorrei dire è semplicemente di trattare queste persone come esseri umani: è questa mancanza di rispetto che non ci fa onore e squalifica la nostra persona: non è questa la nostra civiltà, non sono questi i nostri valori.
In comunità Emmaus abbiamo dato ospitalità ad una giovane coppia di africani che per settembre attende una nuova vita; sono persone carissime e molto rispettose che si sono inserite senza particolari problemi all’interno della comunità nella quale sono stati accolti dai “compagnons” in maniera esemplare…forse perché questa è la caratteristica delle nostre comunità fatta di gente che conosce cosa significhi miseria e abbandono….
Ma mi domando anche perché i nostri comuni, le nostre parrocchie non sono altrettanto disponibili ad accogliere piccoli gruppi? In questo modo si eviterebbero i grandi assembramenti che sono di difficile gestione e il rapporto con queste persone potrebbe essere più semplice e normale in modo da sfatare l’immagine dello straniero “che mangia i bambini” e viene qua solo per delinquere o per portare via il lavoro…
Viviamo in una momento storico in cui più che in altri è necessario vigilare per evitare derive che potrebbero portare a situazioni ingestibili.
In Europa stiamo assistendo all’innalzamento di muri, reticolati per evitare l’ingresso degli “stranieri”: costruiamo ponti, relazioni se vogliamo un futuro di pace e serenità.
Renzo Fior
Emmaus Villafranca
Zygmunt Bauman “I Governi hanno ceduto il loro potere ai mercati…”
Bauman e la democrazia in crisi «I GOVERNI HANNO CEDUTO IL LORO POTERE AI MERCATI. PERCIO’ RICORRONO AL POPOLO»
di Zygmunt Bauman 28 Giugno 2015
«Da un lato gli stati non possono ignorare le richieste degli elettori che li hanno investiti di un preciso mandato, come in Grecia, Italia o Portogallo; dall’altro sanno di non poter mantenere le promesse perché aumento della disoccupazione e abbassamento degli standard sociali non dipendono più dalla loro capacità d’intervento». Corriere della Sera, 28 giugno 2015 (m.p.r.)
«Le statistiche ingannano. Dietro la crescita economica fotografata dai numeri si accumula malessere e la sola cura che conosciamo ci dice di spingere ancora sull’economia, ma non è così che impareremo ad essere felici». Zygmunt Bauman ragiona sull’impotenza della democrazia dei consumi di fronte alle domande fondamentali. Ospite d’onore di Berlucchi a Palazzo Lana per la cerimonia dei diplomi della Scuola estiva dell’Iseo di Brescia, il grande sociologo polacco descrive il capovolgimento dei rapporti tra politica e finanza in queste ore convulse di trattative. «Non solo lo Stato non dispone più della capacità di dirigere i processi economici ma ne è diretto a sua volta – dice Bauman al Corriere -. E questo accade mentre i governi sono sottoposti a una duplice pressione: da un lato non possono ignorare le richieste degli elettori che li hanno investiti di un preciso mandato, come in Grecia, Italia o Portogallo; dall’altro sanno di non poter mantenere le promesse perché aumento della disoccupazione e abbassamento degli standard sociali non dipendono più dalla loro capacità d’intervento».
In questo svuotamento di prerogative, che investe governi ed elettori, alla politica che dovrebbe risolvere le crisi spetta un ruolo residuale?
«Sì e non per colpa di programmi sbagliati o scandali di corruzione, ma per l’esternalizzazione delle funzioni dello Stato progressivamente cedute ai mercati, impolitici per definizione. Gli standard della nostra vita quotidiana dipendono dai movimenti dei capitali finanziari internazionali. Così i governi devono cercare l’approvazione dei cittadini, sola fonte di legittimità democratica, e al tempo stesso inseguire gli andamenti delle Borse».
Cosa impedisce al progresso economico di essere fattore di stabilità e benessere condiviso?
«Il perfido meccanismo per il quale gli indicatori economici crescono grazie a dinamiche socialmente dannose. La macchina provoca i guasti e si autoalimenta riparandoli. L’organizzazione che ci siamo dati non prevede collaborazione, non può promuovere solidarietà e stabilità perché ha bisogno di uno stato perenne di precarietà, mutuo sospetto e competizione. Eppure è la possibilità di collaborare con gli altri, di migliorare e sentirci parte di una comunità solidale che dà senso al nostro esistere. Facciamo un esempio. Se tra vicini ci si aiuta dando vita a un microsistema non produttivo ma virtuoso, non ci saranno ricadute positive per l’economia, che potrà invece beneficiare di un incidente d’auto. Se la vittima finisce in ospedale e viene sottoposta a un complicato intervento chirurgico, più soggetti ne trarranno vantaggi economici».
Se il paziente Grecia è sottoposto a un complicato intervento di salvataggio…
«La Grecia è un esempio lampante. Il popolo ha eletto una squadra che aveva promesso di ribaltare l’ordine creato dalle politiche di austerità. Si è così venuto a creare un conflitto insanabile tra la Grande Troika e un governo democraticamente eletto. Il fatto è che l’intera economia nazionale in questi anni è collassata ed è evidente che Atene non potrà ripagare i debiti. Sul fronte opposto, i creditori devono curare i propri interessi, dal loro punto di vista il fatto che l’austerità non abbia migliorato le condizioni di vita dei greci non rappresenta un problema».
Inevitabile che la trattativa si areni in assenza di «choc», come un referendum.
«Ormai il confronto tra Atene e i creditori assomiglia a certe gare di coraggio tra auto sulle strade americane, come nel film Duel. Una guerra di nervi tra automobilisti, perde chi si spaventa prima. Non c’è alcuna logica razionale».
Quali prospettive vede per la democrazia?
«Quelle che sapremo inventare, la Storia non finisce qui. Per quanto pervasive siano le forme di manipolazione che dobbiamo affrontare, nessuno potrà mai privarci della libertà di scegliere e immaginare altri mondi possibili» .
Laudato sì – enciclica di Papa Francesco
Interessante spunto dell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco sul tema dell’emergenza abitativa.
“La mancanza di alloggi è grave in molte parti del mondo, tanto nelle zone rurali quanto nelle grandi città, anche perché i bilanci statali di solito coprono solo una piccola parte della domanda. Non soltanto i poveri, ma una gran parte della società incontra serie difficoltà ad avere una casa propria. La proprietà della casa ha molta importanza per la dignità delle persone e per lo sviluppo delle famiglie”.